08 10 2012 | rimini | fiere: mosca entra nella rete dei colossi europei da 16 miliardi di fatturato

Lunedì, 08 Ottobre 2012

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Fiere: Mosca entra nella rete dei colossi europei da 16 miliardi di fatturato
Venturelli (Emeca): Europa leader mondiale del mercato fieristico


Mosca entra nelle rete delle fiere europee. Emeca, l’associazione presieduta da Piero Venturelli, direttore di RiminiFiera, ha infatti aperto le porte all’Exocentr della capitale russa dopo la visita del direttore Sergej Bednov in riviera, dove ha apprezzato “le soluzioni architettoniche adottate per la struttura fieristica”. “Quanto ai contatti d’affari tra Rimini Fiera e Expocentr, esistevano già prima della mia visita. Nel corso del mio soggiorno ho avuto modo di conoscere i suoi vertici, coi quali abbiamo avuto un confronto interessante e ricco di contenuti”.


A distanza di venti anni dalla costituzione, sono oltre 20 le grandi fiere europee riunite in Emeca (European major exhibition centres association), da Lisbona a Mosca passando per Barcellona, Basilea, Losanna, Zurigo, Bologna, Rimini, Bruxelles, Francoforte, Ginevra, Hannover, Lione, Madrid, Milano, Norimberga, Parigi, Stoccarda, Utrecht, Valenza e Verona. Dimostrano come, spiega Venturelli, “l’economia fieristica europea è solida e stabile, anche in tempi burrascosi”.
Secondo uno studio Kpmg gli effetti politico-economici, generati dalle fiere sui siti Emeca, si aggirano sui 16 miliardi di euro, assicurando 360mila posti di lavoro nel vecchio continente. Le grandi fiere europee hanno visto nel 2011 37,7 milioni di visitatori.


“Oggi, in Europa - spiega Venturelli - non esistono più mercati fieristici nazionali ma un unico mercato europeo, leader nella concorrenza globale rispetto all’Asia e America. E proprio nell’atto costitutivo di Emeca, nel ‘92, era stato definito come obiettivo quello di fare emergere il potenziale dei mercati nazionali europei”. Con risultati interessanti, nonostante le problematicità, non solo per Germania, Svizzera e Francia (“forte pilastro di stabilità”), ma anche per l’Europa meridionale. “Molti organizzatori fieristici e gestori di quartieri, qual è il caso di Italia e Spagna, negli anni passati hanno attuato una ridefinizione delle loro organizzazioni, rendendo più snelle strutture e processi così da disporre di risorse complessive per attrarre più espositori e visitatori